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Celebrazione della Pasqua

Morello Gabriele

2024

Ai generated

1350 x 1080 px 

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L’opera prende le mosse dall’omonima opera di Bernardino Luini, di cui conserva la composizione e l’ambientazione campestre, viene però trasportata la scena in collocazione temporalmente più vicina ad oggi attraverso i costumi dei personaggi e la variazione dell’allestimento della tavola. 

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Inoltre le figure dei conigli, simbolo primaverile e di rinascita -originario delle culture dell’europa occidentale- poi associato alla pasqua con l’avvento del cristianesimo e recentemente integrato, dalle grandi industrie, nella simbologia legata ai prodotti pasquali, sono rappresentati con forme umanoidi, come se fossero persone in costume e danno un’aura surreale alla scena. Con questa aggiunta la scena si distacca, quindi, da quella di Bernardino Luini che è molto più attinente a una narrazione realistica della celebrazione della pasqua.

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Prompt 2: External scene, https://pinacotecabrera.org/wp-content/uploads/2015/06/Luini-celebrazione-della-pasqua-600x410.jpg

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ELABORAZIONE INTERMEDIA

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Prompt 1: Happy Easter!

CELEBRAZIONE DELLA PASCQUA_INTERMEDIA_ed
OPERA ORIGINALE

OPERA ORIGINALE

Celebrazione della Pasqua

Bernardino Luini

1514 circa

Affresco Staccato Trasportato su Tela

117 x 173 cm

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Il ciclo di affreschi di villa La Pelucca, un'opera di Bernardino Luini datata tra il 1520 e il 1523, è conservato principalmente nella Pinacoteca di Brera a Milano. Altri frammenti sono ospitati presso la Wallace Collection di Londra, il Louvre, il Museo Condé di Chantilly e altre collezioni private.

 

Gerolamo Rabia, un nobile milanese, commissionò a Luini questo ciclo di affreschi per decorare la sua villa suburbana chiamata La Pelucca, situata vicino a Monza (ora comune di Sesto San Giovanni e trasformata in casa di riposo). Durante il periodo napoleonico, la villa fu residenza del viceré Eugenio di Beauharnais e successivamente passò al demanio del Regno Lombardo-Veneto prima di essere venduta a privati nel 1816. Gli affreschi furono staccati tra il 1821 e il 1822 da Stefano Barezzi, utilizzando tavole di legno, il che ha contribuito alle fessure visibili oggi. Purtroppo, molte parti delle scene, soprattutto le architetture dipinte che le incorniciavano, andarono perdute, compromettendo la leggibilità del ciclo.

 

Non tutti i frammenti rimasero a Milano: alcuni furono venduti sul mercato antiquario e finirono in varie collezioni e musei. Recentemente, Pinin Brambilla Bacilon e Maria Teresa Binaghi Olivari hanno condotto un restauro che ha conservato gli storici supporti lignei, consentendo di esporli quasi completamente in galleria per la prima volta dopo anni di permanenza nei depositi.

 

Gli affreschi provenienti da villa La Pelucca comprendono episodi tratti dal mondo cortese, dalla mitologia e dalla Sacra Scrittura. La sala più grande era decorata con la Fucina di Vulcano e Storie dell'Esodo. In una stanza adiacente si trovavano il Sacrificio di Pan e altre scene tratte da Ovidio. Un altro ambiente mostrava il Bagno delle fanciulle e altre scene, tra cui il Gioco della mano calda e Putti vendemmianti. Dalla cappella, sono stati recuperati il Corpo di santa Caterina d'Alessandria e altri frammenti.

 

Dal punto di vista stilistico, tutti gli affreschi mostrano l'influenza del Bramantino, ma in alcuni risultano più evidenti come nelle Donne al bagno.

Luini-celebrazione-della-pasqua_edited.j
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